martedì 31 luglio 2012

Anche la notte può essere.... imperfetta!


Questa notte, senza apparente motivo, non riuscivo a chiudere gli occhi.
Errante mi sono aggirata per casa ma ogni stanza, ogni eventuale compito non mi soddisfaceva... neppure bere che la notte è il mio sport preferito. Bere acqua, latte, tè.... insomma, non superalcolici!
E alla fine ho capito che qualsiasi tipo di notizia per me, diventa notiziona. Il mio cervello si incanta lì e non c'è modo di spostarsi.
Ieri ho parlato con un funzionario statale per una pratica che mi riguarda e an passant 
ha fatto un'affermazione che lì per lì non ho registrato.
Ma stanotte ho rimesso indietro il nastro e ho realizzato!
Per me una buona notizia, tutto sommato, ma il gioco dei pensieri, delle coincidenze, di tutte le sinapsi possibili ed immaginabili mi mette in subbuglio.
E' un subbuglio relativo. Apparentemente sono come prima ma è il corpo che si rifiuta di rilassarsi. Continuo a lavorare: energia che si somma ad energia come una macchina a vapore piena di carbone.
E stamani ero stanchissima, ovviamente.
E oggi sono a pezzi, arri-ovviamente!
Mi sento come una persona che non ha mangiato da una settimana, che è stata a letto per malattia e che deve rialzarsi piano piano prendendo le cose con una certa precauzione.
Possibile?
Ma che razza di modo di essere è questo?

domenica 29 luglio 2012

Una settimana... imperfetta

 

E' trascorsa una settimana... non so neppure io come.
Forse densa di avvenimenti, rispetto ad un mio standard personale ma nello stesso tempo mi sento quasi traditrice per non aver fatto quanto avrei dovuto/potuto fare.
La sindrome dell'imperfetta colpisce ancora!
Non mi smentisco! In quanto a questo, sono coerente.

lunedì 23 luglio 2012

La forza... che non ho.

Mi capita, ormai meno frequentemente perchè mi esprimo meno apertamente, di sentirmi dire che sono una donna forte. Visto i miei trascorsi, la mia vita non è stata e non è facile.
Ed invece sono qui che penso di essere una debole, tra quelle che in generale si usa definire le "perdenti". E non lo dico io ma il parametro ufficiale della vita.
Chi fa questo, o chi fa quello...
Chi sa reagire nel modo giusto, chi....
Insomma io non sono quel tipo lì. Quello giusto, quello migliore, oppure perfetto.
Io davanti alle difficoltà rinuncio, evito di combattere, non mi scorno.
Sarà insicurezza?
Può darsi!
Ma nella mia testa, nel mio modo di essere guerreggiare non è un dogma.
Io vorrei che tutto fosse naturale. Non amo le battaglie.
Vorrei che qualcuno mi potesse voler bene per quella che sono e non per ciò che sono in grado di dimostrare.
Vorrei che non dovessi esibire testimoni per la qualità del mio modo di essere, di fare, di apparire.
Sì, io sono proprio quella che appaio e non ho bisogno di testimoni che certifichino che io sono proprio così.
E' strano?
Ma a me sembra strano il contrario. E cioè di aver bisogno di portare una squadra condominiale per avere qualche punto in più.
A me dei punti... non me ne importa niente.
E allora perchè a volte mi prende l'amarezza?
E perchè la certezza di essere imperfetta, di essere (forse) debole mi fa sentire irritata?
La forza, ovvio, quella non ce l'ho!

«Ci vuole più coraggio e forza di carattere per fermarsi o addirittura per volgersi indietro che per andare avanti. »
Friedrich Nietzsche, La volontà di potenza

giovedì 19 luglio 2012

Dubbi e idee

Le mie giornate sono piene come uova!
Ma siamo sicuri che le uova sono piene piene?
Forse prima avevo una velocità, nel fare, che si ottimizzava con le  idee.
O forse ora ho più idee?
Ma, non so, certo che le cose di casa, quelle che sarebbero le solite in tutti i casi, da me vanno a rilento.
Ci sono un sacco di concause: stanze piccole e pochi contenitori (armadi), tanti interessi e poche deleghe...
Tutto si concentra qui nel cuore della mia vita in una/due stanze dalle quali quasi non mi muovo.
Cioè non mi muovo DALLE stanze,  ma NELLE stanze la mia attività è alacre.
E non riesco per il momento a raggiungere gli obiettivi che mi ero prefissa.
Ad esempio quello di aggiornare i miei blog ( o si dovrebbe scrivere blogs?). Boh!

Ma tanto la gente è in vacanza e se ne frega di leggere gli aggiornamenti di varie faccenduole, vero?

martedì 17 luglio 2012

Pareggio?


Frasi rubate...

Mi capita spesso di sentire frasi fra persone in strada e mentre passo, non conoscendo nè il contesto nè la fine dell'argomento, mi metto a fantasticare.
Oggi mi è capitato di sentire una signora della mia età che diceva alla figlia (o una dell'età probabile di una figlia, ad esempio nuora, amica ecc.):
- Ma, 'un ci capisco più nulla, ma il Monte dei Paschi c'è ancora?
E mentre lo diceva cercava con gli occhi l'insegna della banca lì vicino....

Bè sembra impossibile ma le cose cambiano e alle persone come me, e come quella signora, alcune volte non ci resta che verificare, con perplessità, ciò che ricordiamo che era con quello che attualmente è.
Perchè a chi vive giorno giorno  l'attualità tutto  appare per scontato, ma basta avere delle priorità diverse, dei cambiamenti di vita e... le prospettive cambiano.
Proprio alcuni giorni fa, ho dovuto constatare con una certa tristezza che l'immobile, in pieno centro, dove risiedeva la banca che ritenevo una delle più importanti d'Italia, e nella quale avevo il conto quando lavoravo da ragazza, quando mi sono sposata, quando mi sono separata, quando... bè proprio l'immobile di quella banca lì, era in vendita. E naturalmente, la banca non esiste più. Ovvio sarà incorporata, cambiato nome e chissà che altro. ma non c'è da stupirsi che la gente possa avere delle perplessità e che cercando una banca possa pensare di non trovarla!


lunedì 16 luglio 2012

Cinque anni fa....






Ho lavorato in una tipografia importante e avevo anche dei colleghi molto capaci e spiritosi. Una volta che mi sono confidata dicendo che mi piacevano i telefilm dell' NCIS  e che in particolare mi piaceva il "capo" Jethro, alias MarK Harmon, il giorno dopo mi sono ritrovata sul desktop questa immagine, che adesso mi fa tanta tenerezza oltre, ovviamente, a mettermi un pò di allegria.








mercoledì 11 luglio 2012

Più passa il tempo...

.. e mi accorgo che l'isolamento che in anni di abbattimento mi sono creata, adesso se non è irreversibile lo è quasi.
Ci sono tanti fattori che influiscono su questo. Quando il lavoro ti viene a mancare, quando non hai più nessuno nella tua casa che condivida con te i pensieri, le parole e i ritmi, quando la "vergogna" per quello che sei prevale su quello che veramente sei.... bè, a quel punto è tutto assai difficile. Non voglio dire impossibile perchè non voglio arrendermi, ma è più facile pensare così.
Avere sofferto di depressione non aiuta, la gente (anche gli amici) confondono questa patologia con la follia. Con la stranezza a prescindere e come se fossi infetta si tengono lontani.
Giustamente anche, visto che mi sono ritirata, negata e volutamente cancellata.
Ma la cosa diventa irreversibile quando tutti gli altri hanno deciso che questo deve essere per sempre!
Se avessi manifestato di avere il diabete che molto spesso, come tante malattie croniche, non ti lascia più, sarei stata "normalmente" accettata. Il diabete, gli altri, non lo vedono e non lo sentono.
Così, come me, no.
Come essere impuro.
E' il diverso che spaventa e che con il quale si cerca di non perderci altro tempo, tanto sarà sempre così...
E così si salvano ai miei occhi gli estranei, quelli che non ti hanno conosciuta prima e che non sono rimasti delusi perchè ti sei negata.
Ti accettano così come sei adesso.
Un pittore, che mi conosce di vista, che abita vicino ma che non conosce i risvolti che ho appena accennato, mi saluta  sempre con simpatia e l'altro giorno mi ha regalato un cavalletto sapendo che a me lo avevano rubato.
Un altro sconosciuto, non più tale perchè conosciuto in internet, compare di giochi on line, mi sta aiutando con la propaganda ai miei blog sapendo che per me è importante. Altri amici con i quali ho corrispondenza, o con i quali ho parlato personalmente mi hanno detto: sì, sì... e poi (posso controllare) non ci pensano neppure.
Non so perchè.
Non riesco a darmi una risposta.
E' così faticoso capire le persone che ci sono lontane come esperienza, sentimenti, salute?
E' così difficile dare una mano, che, tra l'altro, non costa nulla?
Non so.
Io mi sono chiesta se al loro posto agirei così.
Ci ho pensato bene.
E in tutta onesta, dico di NO.

venerdì 6 luglio 2012

Vignetta di Ellekappa...

Naturalmente qui si riferisce al vecchio governo...
Ma questa "battuta" può essere applicata a qualsiasi situazione: c'è sempre qualche contesto che può essere definito "depresso". ;-)