venerdì 17 maggio 2013

E...

... siamo al venerdì e mi sembra di non aver combinato nulla.

Solo dei flash, o dei raid, qua e là, proprio per non abbandonare ogni progetto ed ogni idea, ma senza l'entusiasmo che la certezza, o la speranza, in genere danno.
Sperare è un pò come avere una fede, è come credere. E se non si crede allora tutto diventa un pò disfattistico (neologismo?) e le cose non vanno avanti. Così io spero (credo) un pò sì e un pò no.
Corrente alternata anche nella positività, dunque.

domenica 12 maggio 2013

Oggi...

... sono un pò inquieta.
Inquieta in senso positivo... ma come si dice?
Non so. Per me dire inquieta ha un'accezione negativa e quindi mi dispiace un pò scriverlo così.
Avrei voglia di "agire" ma il senso di disorientamento prevale. Agire su cosa, verso dove, con chi?
Mi basterebbe avere degli impegni, degli obiettivi (realizzabili), degli incontri programmati, cose a cui non ci si sottrae a prescindere.
Come abitudini.
Ed invece sono qui che mi logoro e cerco di incanalare qualche energia evitando con attenzione di non deragliare, di non crearmi ulteriore caos per il quale sono specializzata.



A volte mi sorprendo per momenti o angoli di ordine che riesco a creare.... il che è tutto dire!

venerdì 10 maggio 2013

Giorno in grigio

La giornata è finita ... e meno male.
Adesso devo solo aver la pazienza di arrivare a domani e sperare di alzarmi con il piede giusto.
Oggi è stato un giorno grigio in tutti i sensi. La fiammella della mia caldaia personale era spenta.
Il mio cuore, se batteva, non me ne sono accorta.
La mia testa se funzionava non me lo ha raccontato.
Basta. Domani sarà sicuramente meglio.

martedì 7 maggio 2013

Come dire?

Come dire quando ci si sente di m.....?
Non va niente bene. Nulla in particolare e tutto.
Calma piatta e assenza di comunicazioni.
Io mi ingengo anche di stabilire contatti con amicizie più o meno lontane ma, immancabilmente, non ho ritorni. nè simpatici nè di altro tipo. Non so cosa pensare. E' vero che mi muovo come un bradipo, ma la mancanza di reazione generale mi manda fuori di grazia.
Mi sento inutile e in cul de sac.
Ieri ho aperto il mio negozio virtuale anche su Etsy, ma credo che cambierà poco.
Ogni giorno faccio un passo e attendo segnali di fumo dall'universo...

domenica 5 maggio 2013

Vergogna

Non sapevo che anche la vergogna fosse un "sintomo" di una patologia psicologica...
Magari non è proprio così, ma il disagio sociale che deriva da sentirsi inadeguati e il vergognarsi di ciò, lo è.
Forse è questo quello che io ho. Cioè la depressione mi ha relegato in un angolo da dove non so più uscire per... la vergogna.
Non so come spiegarmi meglio, ma ci penserò su e poi cercherò di essere più chiara. Io credo che volendo un pò, questo concetto, è comprensibile.
La depressione come leva per fare di me il peggio possibile, un pò è passata. Io non desidero morire anzi desidererei vedere, fare cose che non so come raggiungere. Il mio stato, cioè la condizione in cui mi sono chiusa (l'angolo) è ciò di cui mi vergogno. Per cui depressione + vergogna = situazione attuale, come uscirne?



mercoledì 1 maggio 2013

Incongruenze... ma non troppo.

Oggi 1° maggio la città è vuota. A me piace un sacco, non so perchè.
Un tempo ho abitato in un paese disabitato, scusate il bisticcio di parole, si chiama Villa Saletta ed è tutt'ora un posto disabitato anche se è in mano a degli inglesi che non ho capito bene che destino abbiano deciso per gli immobili. Residence? boh.... il tempo, forse, ce lo dirà. Dico forse perchè è un bel pò di anni che la cosa perdura. Viene utilizzato forse come location per avvenimenti speciali...
Avete presente uno dei set del film Napoleone? Quelle stanze, per gli interni, era proprio in Villa Saletta, e poi anhce un altro film dei fratelli taviani, Good Bye Babilonia
http://it.paperblog.com/villa-saletta-639331/



Quando abitavo lì lavoravo sempre in giro per l'Italia, andavo e venivo in auto e quando arrivavo al venerdì non vedevo l'ora di buttare le chiavi dell'auto e dimenticarmene...
Ora sono in mezzo alla città ma, per il mondo interiore, non è cambiato molto. Là fuori per me è lontano tanto quanto lo fosse stato allora.
Quindi deserto o non deserto poco cambia: dipende da come ci si sente dentro.
Ma godere dei piccoli particolari che il mondo offre, se vuoi gli spazi e i silenzi per me sono ancora valori speciali.
Un tempo scendevo giù nel borgo e guardavo le stelle.... mi piacerebbe poterlo fare ancora in questa strada cittadina!




http://viaggiare.dimoredepoca.it/index.php/hotel/palaia-e-le-colline-pisane-un-viaggio-nel-set-cinematografico-della-toscana/