lunedì 21 settembre 2015

E' passato più di un anno....

.... dalle mie ultime parole scritte qua dentro...
Sono cambiate molte cose, ma forse, fondamentalmente, sento di essere cambiata molto io.
Sono la stessa con le mie proprie annose problematiche. Su questo non ci piove, ma...
Ho cominciato talmente tanti progetti, ho visionato talmente tante idee, ne ho elaborate, create cominciate e non finite, pensate e dimenticate e, ogni tanto, ricordate di nuovo e dimenticate ancora, che mi sento piena come un chicco di mais che sta per essere avvicinato al calore del fuoco.
Ho scatenato talmente tanti contatti che adesso, però, non so come gestirli. Non ho tempo. Non ho energia e soprattutto non riesco a trovare un angolo di relax...
Non trovo il modo di staccare la spina e questo, lo so, può essere deleterio.
Ho necessità di recuperare nell'angolo più remoto di me stessa, un pò di salutare bene per me stessa per raggiungere l'obiettivo meritato.
Ce la farò?
Vorrei, vorrei tanto.




mercoledì 9 luglio 2014

di bisogno ...

Di bisogno ce n'è fin troppo...
Il problema è dove sbattere la testa per soddisfare uno dei tanti bisogni più o meno impellenti, urgenti, utili e indispensabili.
Esauriti gli interlocutori, cioè gli zero a disposizione, mi trovo a pensare a strategie fin'ora mai attuate e mi sembra tutto impossibile.
Certo senza "soddisfazioni", cioè senza riuscire a soddisfare alcunchè è difficile non deprimersi, appiattirsi, nichilire. E, così, continuo a fare ciò che so fare meglio: tacere.

domenica 6 luglio 2014

Io sono...

Io sono. Io sono?
Per chi?
Per alcuni sono strana, per altri particolare, poi speciale, creativa, criptica, introversa, estroversa, allegra ma non troppo, distante, solitaria, laconica e ciarliera, egoista ma generosa,  semplice ed incomprensibile.
Ma che sono una persona non passa per la testa a nessuno?
Umana, fatta di carne, di pensieri, di sentimenti, di orgoglio ( e pregiudizio?), sensibilità più o meno marcate...
Ma per la stragrande maggioranza non esisto.



giovedì 1 maggio 2014

Movimenti lenti...

Al solito mi muovo, socialmente, con molta lentezza.
Stanotte, prima di addormentarmi, ci pensavo...
... somiglio ad una chiocciola che sta dentro il suo guscio e con le sue antenne si ritira alla prima sensazione di contatto....
Tutto è diventato così difficile con questo mio modo di agire.
Ci sono un sacco di luoghi, persone, circostanze che non visito, affronto, incontro. Più paura che pigrizia. Ma la paura è atavica, sfugge al controllo del razionale, nel senso che non so più perchè.
Del resto, chiusa in un angolo, senza risorse di nessun tipo, non se ne esce.
Mi mancano un sacco di cose eppure si riesce a fare a meno di tutto comunque...
Le cose che mi mancano di più sono: la disinvoltura, scarpe nuove, un libro, un profumo, dei fiori, un ristorante.
Sciocchezze? Forse. Ma vivere senza niente di ciò, per sempre, per sempre o per un tempo indeterminato magari anche infinito, è assai faticoso. Ma nemmeno. Diciamo che è poco motivante. Non ci sono tante spinte per una persona che non ha  niente a cui aggrapparsi e se anche ci si nega il piacere del "passatempo", un cinema, una vacanza, una passeggiata.... che ci si sta a fare? Giorno dopo giorno e non sai per cosa.
Vabbene... 
Va bene così. Non ci sono azioni autolesioniste in previsione, anzi, solo riflessioni su una inerzia che stenta a capirsi. L'inerzia che riflette su stessa...



venerdì 11 aprile 2014

In & Out

Da un pò di tempo non scrivo su questo blog. I motivi sono tanti uno soprattutto: pigrizia.
Sì sono una pigra sotto mentite spoglie. Dico così perchè apparentemente sono piuttosto produttiva, ma in realtà sono dispersiva e spesso mi infilo in corridoi mentali dai quali non mi piace distogliermi e così trascuro altre iniziative.
Continuamente discontinua e discontinuamente continua, la mia essenza è tutta qui.
Però prima o poi ritorno a bomba. Non cambio gusti facilmente al massimo aumento gli interessi, ma difficilmente abbandono completamente un progetto. Un pò come un quadro ammezzato che per finirlo, a volte, ci metto 5 anni e soprattutto gli ultimi ritocchi sono quelli più lunghi.
Comunque per quanto riguarda le  mie emozioni o sentimenti o umori, la depressione per fortuna sembra debole.... anche se presente. Tutto passa dall'autostima che si abbassa sempre più anche per gli insuccessi meritati o no. Il lavoro che non c'è e che non so più come inventare. Le persone che non ci sono e che io non so neppure più cercare. E quando trovo persone nuove o conoscenze superficiali che da tempo hanno nella superficialità la loro ragione, non riesco a fare di più.
Ieri mi hanno chiesto di dare una mano alla parrocchia, che io non frequento, per legare mazzolini di olivo per la domenica. Assieme a molte donne mi sono trovata davanti ad un tavolone a fare quello che c'era da fare. Io tranquilla ma senza vérve... Qualcuna curiosa mi ha chiesto chi fossi. Una suora mi dice che non mi conosce come parrocchiana... Poi chi parla degli scout, chi della cena, chi dei piatti da lavare o della lavastoviglie e io... non so di che cosa parlare con nessuno, ma non mi pongo il problema nel senso che non mi pesa non parlare, solo che non mi interessa partecipare a quei discorsi lì. Non me la sto tirando, anzi! Solo mi viene da riflettere che non riesco a socializzare, che i sento un'aliena.
E' troppo tempo che sono out. Non si può essere "in" quando da sempre si è "out"!

giovedì 2 gennaio 2014

matti, malati e forse artisti...

Mi piacerebbe poter scambiare due chiacchere con qualcuno e raccontare la mia verità, le mie paure, il  mio vivere, ma so che non posso dirlo a nessuno. Non c'è nessuno ma anche se ci fosse, e non può esserci, dovrebbe aver vissuto in parallelo. Mi spiego meglio...
Quando una coppia sta insieme da tanto tempo, anche se ognuno dei due ha avuto altre storie con realtà più o meno importanti, la loro strada parallela li porta a condividere gesti linguaggi e prospettive che, se fossero vissuti separati, non potrebbero avere più. Succede anche con i parenti: quelli che si vedono spesso non interrompono mai le loro vie di comunicazione, quelli che per vari motivi si allontanano, poi hanno altri modi di essere che sembrano essere cambiati, allontanati, ma è solo la distanza e la vita non parallela che li fa diversi. Può rimanere l'affetto ma non la prospettiva.
Così adesso io che ho una "certa età", ritrovarmi con persone della mia età, sia uomini che donne non mi aiuta perchè ognuno è la somma di esperienze che fa numeri completamente diversi uno dall'altro.
Per me le poche occasioni di "rinascita" sono sempre in seno ad ambienti "artistici" dove ognuno ha cristallizzato la propria utopia e accetta quella degli altri perchè è così che ci si accetta fra noi. Forse succede un pò così anche fra matti e malati... chissà!|

domenica 22 dicembre 2013

Euforia natalizia?

Boh!
Mi trovo in un momento particolare.... C'è un momento che non lo è?.... mhhh passiamo innanzi.
Insomma non va malaccio, a parte che sono senza lavoro, senza reddito e senza prospettive...
Però, nonostante tutto riesco a cogliere certi spunti, certe idee, certa voglia di crescere e non mi sembra poco.
Il lavoro in salita è un lavoraccio. Nessuno lo apprezza ma io mi ricavo i miei angoli strategici e continuo nonostante tutto. In modo costantemente incostante & incostantemente costante, cioè mi ripeto a distanza.
A me non dispiace ad altri non so, ma è certo che altri non ci sono. .... Credo... dovrei guardare se nascosto fra la biancheria o la spazzatura.... ma non credo proprio... no, non è il caso di affaticarsi.
Buonanotte buontemponi! ;-)

mercoledì 20 novembre 2013

A volte...

...ci si dovrebbe chiedere se vale la pena rivolgersi agli altri o no...
Faccio fatica a capire se DEVO farmi aiutare oppure...?
Passo la maggior parte del mio tempo a pianificare mentalmente come organizzarmi, come rivolgermi a qualcuno, come far conoscere certe situazioni (non solo la mia) e poi mi guardo dentro... e non ho il coraggio di chiedere. Di chiedere aiuto e soprattutto di fidarmi delle persone a cui vorrei/potrei/dovrei chiedere aiuto.
La rivalsa, il ricatto la vergogna sono, in ordine il freno inibitorio.
Poi mi ritrovo a fare i conti con me stessa, con l'impotenza e con la fisicità dell'impotenza.
Quando fisicamnete soche non posso farcela più, quando saoche sto per essere travolta dalla corrente, il buon senso suggerirebbe di superare le remore...
Ma è difficile comunicare. Non tanto dire... o esprimere, ma far capire, cioè entrare nella dimensione altrui e far capire quale sia la portata di ciò che si sta dicendo..
A volte ho serie difficoltà a reagire ( o NON reagire), quando non ho più niente e, ad esempio, mi viene suggerita una ricetta in cui "non serve niente: solo a ...",  ..... e tu non hai neppure quel solo ed anzi sarebbe un problema - non piccolo - averlo...
Come fare?

lunedì 18 novembre 2013

Sembra...

Sembra ... un momento di sosta della depressione nella mia vita. Non mi illudo però e mi felicito con me stessa per questa conquista, temporanea o meno, che deve essere messa nella "saccoccia".
Nel senso che.... non sono disperata, nonostante tutto, nonostante tutto quello che non va!
E per le cose che non vanno abbiamo il listino aperto a fisarmonica, le opzioni di scelta sono enne al cubo!
Il vero è che la vita è sempre la somma delle esperienze precedenti per cui adesso raccolgo il seminato volontario o meno....
Certo ci sarebbe da chiedersi cosa ci fosse in quei sacchetti di semi che mi ritrovavo nei momenti di ottenebrate facoltà addette alla felicità!
Praticamente mi ritrovo al peggio di sempre... mi viene in mente una vecchia barzelletta che non so raccontare... ho sempre avuto un pessimo modo di ri-raccontare le barzellette: un pò le dimentico, un pò mi distraggo mentre le racconto perchè rincorro un'idea che ovviamente mi transita in testa proprio in quel
momento lì, magari rido prima della fine e poi... non ci so proprio fare!
"Un qualcuno aveva preso una medicina antidepressiva e stava affogando nella "cacca" nella sua vasca, però era contento lo stesso perchè aveva preso talmente tanti antidepressivi da non ricordare più perchè stava male e non gli importava nulla di affogar nella m...a !"
Quindi non ricordo la barzelletta ma il senso sì!
Lo so, va tutto male, ma la mia depressione no: E' un successo no?

Buon tutto!

venerdì 8 novembre 2013

Talvolta con il cuore
Raramente con l’anima
Ancora meno con la forza
Pochi amano davvero.

   Emily Dickinson

lunedì 28 ottobre 2013

La porta è socchiusa



La porta è socchiusa,
dolce respiro dei tigli...
Sul tavolo, dimenticati,
un frustino ed un guanto.
Giallo cerchio del lume...
tendo l'orecchio ai fruscii.
Perché sei andato via?
Non comprendo...

Luminoso e lieto
domani sarà il mattino.
Questa vita è stupenda,
sii dunque saggio cuore.
Tu sei prostrato, batti
più sordo, più a rilento...
Sai, ho letto
che le anime sono immortali.

                                               Anna Achmatova

E' difficile...

Dire, non dire.
Esprimersi. Aprire la porta dell'anima, del cervello, del cuore.
E' difficile trovare chi ascolta interessato.
Ed ancora più terribile accorgersi che chi ascolta, a volte, poi utilizzerà ciò che dici come un'arma ricattatoria.
Almeno così capita a me. Ed adesso, forse, non capita più per il semplice motivo che non esprimo più o, se lo faccio, limito le mie espressioni in compartimenti stagni. Un pò qui, un pò là. A nessuno la totalità della verità.
A volte, persone educate, ti fanno finire le tue confidenze per aspettare solo il proprio turno di fantasia.
E così non mi sento presa sul serio.
A volte mi sento tutta scema, come se fossi davanti a qualche genio. In altre occasioni capita che sono io il genio, ma incompreso. Tutto questo solo per dire che le posizioni di arroccamento sono il risultato di questa grossolana analisi. Non c'è modo di uscirne fuori.
Per ora.
Forse...
Chissà!

sabato 26 ottobre 2013

Cenerentola non è qui...

E' una vita, solo forse pochi mesi, e a me sembrano di più,che non sicrivo sul mio blog. Di notevole non è accaduto niente, di logorante un pò di tutto.
Amici, con le virgolette, (che non ho messo perchè è faticoso anche questo con persone così) che si allontanano perchè si sentono non abbastanza ammirati, esortati o acclamati.
Uff! Ho passato una vita a motivare gli altri, a mettere in azione la mia empatia solo per capire e cercare di essere vicina a prescindere e poi nel momento in cui io non dico ma, chi è sano di mente sa che è ovvio quale sia la mia situazione, si mette anche a fare il difficile sulla mia disponibilità!
Troppo comodo avere a che fare con qualcuno che dice benvenuto, come stai, come sei bravo! Ma appena arriva un pò di silenzio le sicurezze vacillano e piuttosto che farsi domande si censura, si banna, si cassa, si allontana.
PFUI!!!
Bravi!  Avete capito tutto!
Ma voi invitereste Cenerentola sapendola scalza, sporca e polverosa al palazzo per il ballo?

Non saresti un amico se lo facessi e, a parte le favole, in cui le scarpette, le zucche e le carrozze diventano quello che non sono mai state, la realtà si presenta alla vita con programmi, priorità e organizzazioni diverse.
Peccato che non sempre ci si mette nelle condizioni della persona con cui ci si confronta... peccato!
Chissà perchè adesso mi viene in mente Pretty Woman, quando LEI, dice alla commessa: Peccato! :-)


sabato 3 agosto 2013

Si dice che....

Ciascuno deve organizzare il caos che ha dentro di sé
F. Nietzsche
 

Per me è dura, molto dura!
Comunque come direbbe un antico pisano .... "Eppur si muove"!!!

sabato 13 luglio 2013

Della mia vita....


Della mia vita cambierei soprattutto la punteggiatura.


Eliminerei quasi tutti gli interrogativi


e i due punti li userei soltanto per chiarire le cose


davvero importanti.


Chiuderei prima alcune parentesi,


mentre altre non le aprirei affatto.
 
Serena  Santorelli


domenica 30 giugno 2013

Mi piaci quando taci

Mi piaci quando taci

Mi piaci quando taci perché sei come assente,
e mi ascolti da lungi e la mia voce non ti tocca.
Sembra che gli occhi ti sian volati via
e che un bacio ti abbia chiuso la bocca.

Poiché tutte le cose son piene della mia anima
emergi dalle cose, piene dell'anima mia.
Farfalla di sogno, rassomigli alla mia anima,
e rassomigli alla parola malinconia.

Mi piaci quando taci e sei come distante.
E stai come lamentandoti, farfalla turbante.
E mi ascolti da lungi, e la mia voce non ti raggiunge:
lascia che io taccia col tuo silenzio.

Lascia che ti parli pure col tuo silenzio
chiaro come una lampada, semplice come un anello.
Sei come la notte, silenziosa e costellata.
Il tuo silenzio è di stella, così lontano e semplice.

Mi piaci quando taci perché sei come assente.
Distante e dolorosa come se fossi morta.
Allora una parola, un sorriso bastano.
E son felice, felice che non sia così.


                                                                                          Pablo Neruda


Senza parole...


sabato 22 giugno 2013

Tenerezza...

Abbiamo fame di tenerezza,
in un mondo dove tutto abbonda
siamo poveri di questo sentimento
che è come una carezza
per il nostro cuore
abbiamo bisogno di questi piccoli gesti
che ci fanno stare bene
la tenerezza
è un amore disinteressato e generoso,
che non chiede nient’altro
che essere compreso e apprezzato.

                                                      Alda Merini

venerdì 21 giugno 2013

MILLE - Se potessi avere...

... mille lire al mese....



adesso si potrebbe dire, magari, 1000 euro al mese? No, credo che non ci siano paragoni. Al tempo (1939) le mille lire erano molto di più, potevano ritenersi una cifra per permettersi dei lussi.
Adesso le mille euro sarebbe una sopravvivenza, dignitosa, ma sopravvivenza.
Io sono senza stipendio da un pò e le mille euro sono veramente un sogno.
Tento "mille" cose ma non rendo neppure un centesimo l'una, anzi non riesco a creare nulla.
Qualsiasi progetto al momento di entrare in pista ha un costo e nessuna garanzia di rientro...
Amici?
Ci sarebbero, ma il passaparola per il lavoro non funziona più. L'aiuto, dopo qualche sporadica iniziativa, subisce una debacle ciclopica.
Nessuno aiuta più nessuno.
Tutti sono disposti a  prendere, pochi, quando nessuno, a dare.
Nella mia natura c'è sempre stata la generosità e anche non poter dare nulla è una sofferenza.
E nell'aver bisogno una specie di contraddizione, una specie di contronatura: voler dare ed invece aver bisogno di ricevere....
E' così anche negli affetti.
Quando non si è più in grado di dare, per buio dei sentimenti, per crisi di uno stato, per sofferenza o delusione, ci sarebbe necessità di ricevere un abbraccio seppur virtuale ed invece un circolo vizioso di negatività si instaura e nessuno dà e nessuno prende.

giovedì 20 giugno 2013

I demoni e i suoi compari....

Ognuno è il demone di se stesso, e rende il mondo il suo inferno” 

Oscar Wilde.

A volte

A volte, un certo senso di vuoto... esitenziale..., si fa largo in questa vita un pò ripetitiva e priva di spunti di novità, speranze, idee da proiettare.
Le idee ci sono ma sono irrealizzabili e, come sempre, utopiche.
Ma nonostante ciò mi sento bene.
Relativamente.
Nel senso che probabilmente qualcun altro, al mio posto, sarebbe esasperato e nervoso io, invece, sono avvezza alla situazione e seppur non riesca a dominarla non mi faccio neppure predominare se non, appunto, viverla come se non ci fosse.
Non subisco ma la subisco a prescindere...
Solito menage solitario fra me e me.
Ma collaudato e che funziona.



mercoledì 19 giugno 2013

L'indifferenza

Il desiderio è metà della vita; l'indifferenza è già metà della morte.
K Gibran

venerdì 17 maggio 2013

E...

... siamo al venerdì e mi sembra di non aver combinato nulla.

Solo dei flash, o dei raid, qua e là, proprio per non abbandonare ogni progetto ed ogni idea, ma senza l'entusiasmo che la certezza, o la speranza, in genere danno.
Sperare è un pò come avere una fede, è come credere. E se non si crede allora tutto diventa un pò disfattistico (neologismo?) e le cose non vanno avanti. Così io spero (credo) un pò sì e un pò no.
Corrente alternata anche nella positività, dunque.

domenica 12 maggio 2013

Oggi...

... sono un pò inquieta.
Inquieta in senso positivo... ma come si dice?
Non so. Per me dire inquieta ha un'accezione negativa e quindi mi dispiace un pò scriverlo così.
Avrei voglia di "agire" ma il senso di disorientamento prevale. Agire su cosa, verso dove, con chi?
Mi basterebbe avere degli impegni, degli obiettivi (realizzabili), degli incontri programmati, cose a cui non ci si sottrae a prescindere.
Come abitudini.
Ed invece sono qui che mi logoro e cerco di incanalare qualche energia evitando con attenzione di non deragliare, di non crearmi ulteriore caos per il quale sono specializzata.



A volte mi sorprendo per momenti o angoli di ordine che riesco a creare.... il che è tutto dire!

venerdì 10 maggio 2013

Giorno in grigio

La giornata è finita ... e meno male.
Adesso devo solo aver la pazienza di arrivare a domani e sperare di alzarmi con il piede giusto.
Oggi è stato un giorno grigio in tutti i sensi. La fiammella della mia caldaia personale era spenta.
Il mio cuore, se batteva, non me ne sono accorta.
La mia testa se funzionava non me lo ha raccontato.
Basta. Domani sarà sicuramente meglio.

martedì 7 maggio 2013

Come dire?

Come dire quando ci si sente di m.....?
Non va niente bene. Nulla in particolare e tutto.
Calma piatta e assenza di comunicazioni.
Io mi ingengo anche di stabilire contatti con amicizie più o meno lontane ma, immancabilmente, non ho ritorni. nè simpatici nè di altro tipo. Non so cosa pensare. E' vero che mi muovo come un bradipo, ma la mancanza di reazione generale mi manda fuori di grazia.
Mi sento inutile e in cul de sac.
Ieri ho aperto il mio negozio virtuale anche su Etsy, ma credo che cambierà poco.
Ogni giorno faccio un passo e attendo segnali di fumo dall'universo...

domenica 5 maggio 2013

Vergogna

Non sapevo che anche la vergogna fosse un "sintomo" di una patologia psicologica...
Magari non è proprio così, ma il disagio sociale che deriva da sentirsi inadeguati e il vergognarsi di ciò, lo è.
Forse è questo quello che io ho. Cioè la depressione mi ha relegato in un angolo da dove non so più uscire per... la vergogna.
Non so come spiegarmi meglio, ma ci penserò su e poi cercherò di essere più chiara. Io credo che volendo un pò, questo concetto, è comprensibile.
La depressione come leva per fare di me il peggio possibile, un pò è passata. Io non desidero morire anzi desidererei vedere, fare cose che non so come raggiungere. Il mio stato, cioè la condizione in cui mi sono chiusa (l'angolo) è ciò di cui mi vergogno. Per cui depressione + vergogna = situazione attuale, come uscirne?



mercoledì 1 maggio 2013

Incongruenze... ma non troppo.

Oggi 1° maggio la città è vuota. A me piace un sacco, non so perchè.
Un tempo ho abitato in un paese disabitato, scusate il bisticcio di parole, si chiama Villa Saletta ed è tutt'ora un posto disabitato anche se è in mano a degli inglesi che non ho capito bene che destino abbiano deciso per gli immobili. Residence? boh.... il tempo, forse, ce lo dirà. Dico forse perchè è un bel pò di anni che la cosa perdura. Viene utilizzato forse come location per avvenimenti speciali...
Avete presente uno dei set del film Napoleone? Quelle stanze, per gli interni, era proprio in Villa Saletta, e poi anhce un altro film dei fratelli taviani, Good Bye Babilonia
http://it.paperblog.com/villa-saletta-639331/



Quando abitavo lì lavoravo sempre in giro per l'Italia, andavo e venivo in auto e quando arrivavo al venerdì non vedevo l'ora di buttare le chiavi dell'auto e dimenticarmene...
Ora sono in mezzo alla città ma, per il mondo interiore, non è cambiato molto. Là fuori per me è lontano tanto quanto lo fosse stato allora.
Quindi deserto o non deserto poco cambia: dipende da come ci si sente dentro.
Ma godere dei piccoli particolari che il mondo offre, se vuoi gli spazi e i silenzi per me sono ancora valori speciali.
Un tempo scendevo giù nel borgo e guardavo le stelle.... mi piacerebbe poterlo fare ancora in questa strada cittadina!




http://viaggiare.dimoredepoca.it/index.php/hotel/palaia-e-le-colline-pisane-un-viaggio-nel-set-cinematografico-della-toscana/



lunedì 29 aprile 2013

Ragionamenti sull'odio...

Non so odiare, ma non so dimenticare e questo forse è peggio.
Nella mia vita ci sono stati episodi e persone che mi hanno fatto molto male. E purtroppo credo di non averli superati nonostante tutto l'impegno, l'aiuto di psicoterapia, l'aiuto del tempo e della mia volontà.
Ma ho spesso flash e buchi emozionali che evidenziano questo mio sentimento di contrasto verso atteggiamenti e persone.
Ci sono persone con cui non so convivere neppure per buona creanza, neppure per l'apparenza. E per questo ho pagato moltissimo in termini sociali, perchè la gente dimentica e spesso da vittima si può diventare aguzzino. Là dove io avrei dovuto essere considerata la persona "migliore" in termini umani, la mia chiusura ha ottenuto l'effetto contrario.
Non essere la persona che porge l'altra guancia o che fa finta che ciò non sia accaduto, ha fatto di me un'intransigente (quale sono, ovviamente, anche se non con la piena volontà) poco gradita.
Della serie mi spezzo ma non mi piego, ed è cosa poco gradita, in genere.

Ma nonostante questo mio carattere poco flessibile, nonostante questo - appunto - non so odiare.
L'odio chiede un impegno, un viscerale sentimento che io non possiedo.
Mio padre  disse di me che sono una cinica.... quando ovviamente i miei sentimenti non erano captabili.  Sembro una indifferente....

perchè?


Era tanto...

che non saltavo una notte!
Da qualche settimana, due o tre, non avevo più fatto una notte in bianco, ma stanotte no, è tornata la moda della notte sveglia a leggere o a girarsi nel letto o a discutere col cuscino!
Poco male... in fondo non ho nessun impegno e male che vada, nel pomeriggio, posso sempre fare un riposino. Posso tranquillamente dormire tutti i giorni e stare sveglia tutte le notti!
Potrei cercare un lavoro tipo sorvegliante notturno.... ma credo che sia un lavoro passato di moda. La videosorveglianza ha sorpassato gli umani.
La cosa strana è che sono sveglia e pimpante come se non fosse successo nulla, anzi, forse anche un pò più energica di come sono normalmente la mattina. Ho il collo un pò annodato e le spalle un pò rigide, ma non è che quando dormo poi mi alzo come un fiore di maggio!
Boh! vedremo.

mercoledì 24 aprile 2013

24...

Acci!
Solo per caso e ascoltando il telegiornale ho realizzato che domani è un giorno festivo e che... non ne sapevo niente!
Cioè, mi spiego meglio, non avevo idea di che giorno fosse!
Il calendario scorre inesorabile e non riesco a tener dietro ai numeri.


martedì 23 aprile 2013

Frase..... celebre?

 

Non voglio raggiungere l'immortalità con il mio lavoro. Voglio arrivarci non morendo.
Woody Allen

L'attesa del nulla...

Questa sospensione di vita operativa sia mia sia di tanta gente, e della società tutta, mi sta snervando.
Non so come agire.
Il fatto che anche altre persone siano in difficoltà, che non abbiano lavoro, che non ci siano certezze nè programmi a breve, mi disorienta.
Ci sono momenti in cui sono ipercreativa e altri in cui mi "racconto" che non serve a nulla tutto ciò che faccio.
Ieri ho incontrato un mio vecchio compagno di lavoro e ci siamo raccontati un pò di avventure/disavventure avvenute in questi dieci/dodici anni in cui non ci vedevamo, poi i saluti. Al ritorno a casa mi sono sentita proprio inutile e priva di valore: un treno fermo in un binario morto.
E gli spettacoli "governativi" non mi danno certo spinte emotive nè di incoraggiamento.


mercoledì 17 aprile 2013

A proposito di paure....

Iniziare un nuovo cammino spaventa. Ma dopo ogni passo che percorriamo ci rendiamo conto di come era pericoloso rimanere fermi.

(R.Benigni)