giovedì 6 settembre 2012

Il solco ormai c'è...

Fra me e gli altri.
Adesso è facile vederlo, ma mentre si scavava, questo solco, non si vedeva, un pò come quando con un piede sulla sabbia si cerca di creare una riga ma subito questa sembra che si ricopra con l'altra sabbia che rotola giù.... sembra che la riga non ci sia, ma se ti allontani la vedi. E così a distanza di anni, ormai, il solco è visibile e netto e non è ricopribile, incolmabile, irrecuperabile.
Non è che io sia irrecuperabile come individuo, ma so che non devo più contare su nessuna sorte, su nessun caso.
A vent'anni si spera di trovare un lavoro eccezionale che ci faccia perseguire uno scopo, una missione. Si pensa di incontrare l'uomo giusto, di fare i figli migliori, più belli e più sani e intelligenti del mondo, di essere sulla strada per rendere al meglio tutto quello che è possibile. Poi accade. Accade di tutto. Si vive, a volte, ma non sempre, e poi ci si può anche ritrovare qui.... con il solco fra te e gli altri. E non ci sarà carriera, e non ci sarà l'uomo giusto.
Per fortuna c'è un figlio sano, intelligente, vigile e protagonista per se stesso, ma la vita è la sua e non te ne puoi appropriare per migliorare la tua. Lui deve vivere la propria.

A volte mi sorprendo a sognare (purtroppo è un vizio, il mio, che avvio spesso per default!) e immagino che possa arrivare una situazione in cui qualcuno mi può incoraggiare, che mi può dare la forza. Basta una persona qualsiasi (di rispetto, che stimo) per un pò di umore giusto, per una pacca sulla spalla.


Ma non funziona così la realtà.
Sembra che siano esauriti anche i tempi delle pacche sulle spalle....

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